I DETTAGLI NASCOSTI DEL BATTISTERO
Il Battistero dedicato a San Giovanni Battista, patrono della città di Firenze, si trova di fronte al duomo di Santa Maria del Fiore, in piazza San Giovanni. Sul lato che dà su via Roma, vi è un dettaglio nascosto. Nell’angolo in basso a sinistra è possibile scorgere un bassorilievo che rappresenta una naumachia, ovvero una battaglia navale. Essa costituisce probabilmente un antico sarcofago romano,
incastrato nel muro per ricordare le origini romane di Firenze. Pare infatti che, proprio in questo luogo, sorgesse in passato un tempio dedicato
a Marte, dio romano della guerra e patrono della città in epoca antica.
Un altro elemento curioso presente nel Battistero risale invece all’età longobarda. Sulla colonna destra dell’ingresso principale, quello rivolto verso via dei Calzaiuoli, è possibile osservare a circa mezzo metro da terra una sorta di impronta.
Secondo la leggenda il re dei Longobardi Liutprando decise di escogitare un modo per garantire la regolarità delle transazioni commerciali. Stabilì allora di fissare la lunghezza di questa nuova unità di misura prendendo come riferimento la misura del suo piede, lungo 43,6 centimetri. Le cronache riportano infatti come il cosiddetto “Pes Liutprandi” veniva utilizzato nell’Italia settentrionale nel XI sec.
L’AUTORITRATTO DIETRO AL PERSEO DEL CELLINI
l Perseo con la testa di Medusa,è una famosa scultura in bronzo realizzata da Benvenuto Cellini, collocata in Piazza della Signoria sotto la Loggia dei Lanzi.
L’opera rappresenta Perseo in posizione eretta sul corpo di Medusa, la terribile gorgone appena sconfitta dall’eroe greco che ne esibisce fieramente la testa decapitata.
La sua fusione mise a dura prova l’artista e i suoi assistenti: la fornace provocò addirittura un incendio sul tetto, mentre il Cellini, in preda ad una febbre altissima causata dall’esalazione dei metalli, portò a compimento l’opera quasi per miracolo.
Sul retro della statua è possibile osservare una dettaglio inaspettato. Proprio sulla nuca di Perseo si trova infatti un effetto ottico impressionante, che rappresenta il volto di un uomo. Secondo molti si tratta proprio di un autoritratto del Cellini, rappresentato con una smorfia ironica che ben poco si addice ad una statua monumentale.