La tentazione della fama e della fortuna
Sulla strada per la scuola, Pinocchio viene fermato dal Gatto e dalla Volpe che gli indicano la «comoda strada del successo»: lo spettacolo. Nonostante gli avvertimenti della sua coscienza, la marionetta segue i personaggi in ombra e viene venduto a Mangiafuoco, il belligerante promotore dello spettacolo di burattini. Durante la sua performance, Pinocchio conosce i meccanismi del sistema della «strada facile»: fama, fortuna e anche donne-burattino.
Pinocchio però apprende rapidamente il grande prezzo di questo apparente successo: non può tornare a vedere suo padre (il Creatore), il denaro che genera è utilizzato solo per arricchire Mangiafuoco, il suo «gestore», e vede ciò lo attenderà quando sarà cresciuto, cioè l'essere considerato uno scarto. Una rappresentazione piuttosto cupa dello spettacolo, non è vero? Egli in fondo non è altro che un burattino. Dopo aver visto la vera natura della «strada facile», Pinocchio si rende conto del triste stato in cui si trovi: è in gabbia come un animale e in balia di un burattinaio crudele. É stato ingannato e ha messo in vendita la sua anima. Pinocchio riguadagna poi la sua coscienza (il Grillo Parlante), e cerca di scappare. Tutte le buone coscienze del mondo però non possono salvarlo visto che è chiuso in una gabbia con un lucchetto. Niente di meno di un intervento divino è necessario per salvarlo, ma non prima che si mostri sincero alla Fata (il messaggero divino) e, soprattutto, a sé stesso.
Le tentazioni dei piaceri materiali
Tornato sulla strada giusta, Pinocchio viene fermato dalla Volpe che lo attrae in direzione del «Paese dei Balocchi», un luogo senza la scuola (la Conoscenza) e le leggi (una morale). I bambini possono mangiare, bere, fumare, combattere e distruggere a piacimento, il tutto sotto l'occhio vigile del cocchiere.
Il Paese dei Balocchi è una metafora per la vita «profana» caratterizzata dall'ignoranza, dalla ricerca della gratificazione immediata e dalla soddisfazione dei più bassi impulsi della propria vita. Il cocchiere incoraggia questo comportamento sapendo che è un metodo perfetto per creare schiavi. I ragazzi che si abbandonano a sufficienza in questo stile di vita si trasformano in asini e vengono poi sfruttati dal cocchiere per lavorare in una miniera. Un'altra rappresentazione piuttosto cupa, questa volta delle masse ignoranti.
Pinocchio stesso inizia a trasformarsi in un asino. In termini esoterici, egli è più vicino alla sua parte materiale più che a quella spirituale, impersonata da questo animale testardo. Questa parte della storia è un riferimento letterario ad Apuleio e alla sua opera Le Metamorfosi o Asino d'oro, un classico studiato nelle scuole misteriche, come la Massoneria.
Le Metamorfosi descrive le avventure di Lucignolo, che è tentato dalle meraviglie della magia, e a causa della sua stupidità si trasforma in un asino. Questo lo porta ad affrontare un viaggio lungo e difficile dove è infine salvato da Iside e si unisce al culto del suo Mistero. Il racconto de Le Metamorfosi offre molte somiglianze con Pinocchio per la sua trama, la sua allegoria spirituale e il suo tema d'iniziazione occulta. Pinocchio, una volta riconquistata la sua coscienza, sfugge dalla prigione della vita profana e scappa dal Paese dei Balocchi.
L'iniziazione
Pinocchio torna a casa per unirsi con suo padre, ma la casa è vuota. Egli scopre che Geppetto è stato inghiottito da una balena gigante. Il burattino si getta in acqua e viene lui stesso ingoiato dalla balena al fine di trovare il suo Creatore. Questa è la sua iniziazione finale, dove il suo compito è quello di fuggire dalla vita ignorante (simboleggiata dal ventre della balena gigante) e guadagnarsi la luce spirituale.
Pinocchio nel ventre della balena
Ancora una volta, Carlo Collodi è stato fortemente ispirato da una storia classica dell'iniziazione spirituale: il Libro di Giona, presente nell'Antico Testamento. La storia del profeta Giona ingoiato dalla balena viene studiato anche nelle scuole misteriche.
Giona è il personaggio centrale del Libro di Giona. Gli viene ordinato da Dio di andare verso la città di Ninive per profetizzare contro di essa «perché la loro grande malvagità è salita fino a me». Giona mira invece a fuggire «dalla presenza del Signore» andando a Jaffa e facendo vela a Tarsis. Una tempesta enorme infuria e i marinai, realizzando che questa non è una tempesta ordinaria, capiscono che la colpa è di Giona. Giona ammette le sue colpe e afferma che se verrà gettato in mare la tempesta cesserà.
I marinai cercano di indirizzare la nave a riva, ma vedendo che sarebbero stati inghiottiti dal mare decidono di gettare Giona in mare, a quel punto il mare si calma. Giona è miracolosamente salvato da un pesce enorme che lo ha inghiottito, appositamente preparato da Dio dove passò tre giorni e tre notti (Gio 1, 17). Nel secondo capitolo, mentre si trova nel ventre del grande pesce, Giona prega Dio nella sua afflizione e si impegna a onorarlo e a pagare quello che ha promesso. Dio comanda al pesce di vomitare Giona che esce dal ventre della balena e sbarca sulle spiagge di Ninive dove predicherà la penitenza.
Ecco come il grande iniziato Manly Palmer Hall (1901-1990) spiega il significato occulto attribuito dalle scuole misteriche a questa storia biblica: «Giona e la balena: quando viene usato come simbolo del male, il pesce rappresenta la Terra (la natura più bassa dell'uomo) e la tomba (il sepolcro dei Misteri). Giona è rimasto tre giorni nel ventre del "grande pesce", come Cristo restò per tre giorni nel sepolcro. Diversi Padri della Chiesa ritengono che la "balena", che ha ingoiato Giona sia il simbolo di Dio Padre, che, quando il profeta venne sfortunatamente gettato in mare, ha accettato Giona nella propria natura fino a che non raggiungesse un luogo di sicurezza. La storia di Giona è in realtà una leggenda di iniziazione ai misteri, e il "grande pesce" rappresenta le tenebre dell'ignoranza che avvolgono l'uomo quando si getta dalla nave (la nascita) in mare (la vita)»
Pinocchio ha attraversato le difficoltà dell'iniziazione ed è uscito dal buio dell'ignoranza. Egli emerge dalla tomba risorto, come Gesù Cristo 7. Ora è un «bambino vero», un uomo illuminato che ha rotto le catene della vita materiale per abbracciare il suo io superiore. Il Grillo Parlante riceve un distintivo in oro massiccio dalla Fata, che rappresenta il successo del processo alchemico di trasformare la coscienza di Pinocchio da un metallo grezzo in oro. La «Grande Opera» è stata compiuta.
In conclusione
Vista attraverso gli occhi di un iniziato, la storia di Pinocchio, invece di essere una serie di avventure casuali diviene un'allegoria spirituale profondamente simbolica. Diversi dettagli nel film d'animazione, apparentemente insignificanti, rivelano una verità esoterica o almeno un commentario sociale e brutalmente onesto. Ispirandosi a classici metafisici come Le Trasformazioni e al Libro di Giona, l'autore della storia, Carlo Collodi, ha scritto una moderna storia d'iniziazione, che è il più importante aspetto della vita massonica.
Anche se l'affiliazione di Walt Disney (1901-1966) alla Massoneria è da sempre oggetto di dispute, la scelta di questa storia come secondo film d'animazione creato dai suoi studios è molto eloquente. Molti dettagli simbolici aggiunti nel corso del film sembrano agevolare una migliore comprensione del significato occulto e fondamentale del libro di Collodi. In considerazione delle numerose riedizioni di Pinocchio e del suo successo mondiale, si può dire che il mondo intero ha assistito al suo cammino verso l'illuminazione, ma ben pochi lo hanno capito pienamente.
fonte:
http://www.centrosangiorgio.com/occultismo/articoli/l_interpretazione_esoterica_di_pinocchio.htm