La Toscana napoleonica” tocca i luoghi legati alla famiglia Bonaparte, come la città di Lucca, sede del Principato di Lucca e Piombino di Elisa Bonaparte e Felice Baciocchi dal 1805 al 1814, e l’Isola d’Elba, segnata dalla presenza di Napoleone in esilio: dal maggio 1814 al febbraio 1815 l’Imperatore, con la stessa meticolosità con la quale aveva riorganizzato la Francia e l’Europa, predispose il suo piccolo Stato, affrontando ogni aspetto del vivere elbano.
ELISA BACIOCCHI, Regina dell’Etruria e la TOSCANA
Il 18 marzo 1805 Napoleone concede lo Stato di Piombino, strategicamentemolto importante, alla sorella Elisa e a suo marito Felice Baciocchi. E’ la prima volta che l’Imperatore affida il governo di uno Stato ad un suo familiare. Elisa sarà dunque Principessa di Lucca e Piombino dal 1805 e dal 1809 Granduchessa di Toscana fino al 1814, anno dell’abdicazione di Napoleone. Elisa la regina dell'Etruria che nel carattere assomigliava molto al fratello, si dedicò con grande impegno al governo dei suoi territori dove cercò, anche con successo, di riportare le novità più interessanti da Parigi nel campo delle arti e della cultura ma anche nelle infrastrutture, nella sanità, nelle attività produttive e in agricoltura. Dopo Waterloo, costretta a rinunciare ad ogni titolo nobiliare, scelse il nuovo titolo di Contessa di Compignano dal nome di una antica residenza di pregio che aveva acquistato sul versante pisano del Monte Quiesa. Altra testimonianza della presenza dei Bonaparte nella Toscana nord-occidentale, è rappresentata dalla neoclassica Villa Paolina di Viareggio, fatta costruire nel 1822 da Paolina, sorella di Elisa.Vero e proprio rifugio in riva al mare per la sorella prediletta di Napoleone, la villa conserva eleganti decorazioni trompe-l’oeil.
LUCCA
Nel pur breve periodo del suo Principato, Elisa attuò la riorganizzazione dello Stato e realizzò radicali interventi che interessarono anche l’impianto urbanistico della città di Lucca. In particolare, allo scopo di realizzare una più ampia superficie di fronte al Palazzo Pubblico dell’Ammannati,nel 1908 creò la Piazza Napoleone facendo demolire la cinquecentesca Chiesa di San Pietro Maggiore, l’edificio della Zecca e la Torre di Palazzo collegata con un passaggio sospeso al Palazzo Ducale. In questo edificio, dove stabilì la propria residenza, fece allestire il Quartiere del Trono e collocare preziosi arredi. Nel 1809 la Principessa ordinò l’apertura di un varco nella zona est della cinta muraria, la Porta Elisa, e progettò, fuori dalle mura medievali, la ristrutturazione della strada (via Elisa) della quale venne realizzato solo il primo tratto con edifici poggianti su portici, sul modello della rue de Rivoli parigina. In via Elisa è situata la cinquecentesca Villa Bottini già Buonvisi, che fu particolarmente amata anche per la rara bellezza del giardino con ninfeo.
CAPANNORI (LU), VILLA REALE DI MARLIA
Nel territorio lucchese la Villa Reale di Marlia, circondata da un parco seicentesco che venne in parte modificato sul modello della Malmaison, dimora parigina di Joséphine Beauharnais prima moglie di Napoleone, fu eletta residenza privilegiata per i soggiorni in campagna di Elisa.
BAGNI DI LUCCA
La cittadina termale rappresentò luogo di residenza privilegiata di Elisa e Felice Baciocchi. I Sovrani vi realizzarono interventi di riqualificazione degli stabilimenti termali anche potenziando il sistema ricettivo ed attuarono un più funzionale collegamento viario. Promossero inoltre la progettazione di un vero e proprio piano urbanistico che contemplava un organico intervento di crescita urbana e un sistema di servizi per incentivare il turismo. Venivano così offerte ai villeggianti strutture termali adeguate ad una moderna concezione medico-sanitaria del soggiorno di piacere. Nel 1806 i Baciocchi, in attesa di una dimora più consona al loro rango, abitarono in un edificio con ampio giardino, l’attuale Hotel Roma; in seguito acquistarono da facoltose famiglie lucchesi, gli Orsetti e i Cittadella, due proprietà in località Bagni alla Villa, dove l’architetto Giuseppe Marchelli, già impegnato nei lavori alla Villa Reale di Marlia, realizzò, tra il 1811 e il 1812, secondo una moderna concezione di architettura “funzionale”, una residenza principesca alla quale vennero collegate scuderie e rimesse.