Tintoretto nacque Jacopo Comin e in gioventù veniva chiamato Jacopo Robusti, ma nel mondo dell’arte venne spesso chiamato il Furioso, per la veemenza con cui dipingeva. Pare che nel 1553 abbia studiato presso Tiziano, ma si dice che il maestro l’abbia rimandato a casa dopo una decina di giorni, per via del suo evidente talento. Potrebbe essersi formato presso i pittori veneziani Bonifacio Veronese (1487-1557) e Paris Bordone (1500-1571), e aver lavorato con Andrea Meldolla, lo Schiavone (1510-1563), del quale fu comunque influenzato. Al di là di tutti questi rapporti, egli sviluppò uno stile altamente indipendente e lavorò in solitario, condividendo di rado le sue tecniche.
Al fine di realizzare un lavoro dettagliato e con la giusta prospettiva spaziale, Tintoretto realizzò dei modelli di cera e li usò per degli esperimenti sulla luce. Questo diede alle sue opere una sensazione di luce e movimento esagerata, e il risultato fu molto diverso dall’obiettivo che si era posto. Kren e Marx della Web Gallery of Art affermano che “i suoi disegni, a differenza degli studi dal vivo di Michelangelo, sono geniali, rapide annotazioni, piene di energia, e il suo colore più cupo e mistico di quello di Tiziano”.
Nel 1548, per la Scuola Grande di san Marco, realizzò i tre lavori che gli diedero vasta popolarità. Le opere sono Il ritrovamento del corpo di san Marco, Il trafugamento del corpo di san Marco, esempi del suo uso drammatico della prospettiva e dello spazio. La terza opera, San Marco salva un Saraceno durante un naufragio mostra la sua bravura nella resa dello scorcio e nei profondi contrasti tra luci e ombre.
Queste opere lo portarono a lavorare per la Scuola Grande di san Rocco a Venezia, dove realizzò un gran numero di lavori, dal 1564 fino alla morte nel 1594. Facendo una breve lista dei quadri di Tintoretto, ricordiamo la Crocifissione, l’Annunciazione, San Rocco presentato al papa, L’arresto di san Rocco, La probatica piscina, San Rocco risana gli appestati, San Rocco in carcere confortato da un angelo, San Rocco in solitudine, San Rocco guarisce gli animali, ma i suoi capolavori nella chiesa sono troppi per poterli ricordare tutti. In questa chiesa egli lavorò, tra gli altri, con Paolo Veronese (1528-1588): con lui, unitamente al lavoro di Tiziano, diventò l’essenza della scuola pittorica veneziana.
Tintoretto dipinse anche un imponente pezzo singolo, il Paradiso, un dipinto considerato il più grande mai creato su tela. Dipinse anche numerosi ritratti.
Nella Cattedrale di Sant’Agostino a Lucca si trova l’Ultima Cena del Tintoretto, dipinta nel 1590, in cui vi sono presenti Gesù e 11 uomini, 2 servi, un maschio e una femmina e sulla destra, un personaggio molto femminile, vestito come la donna che allatta in primo piano, cioè con un fiocco sul seno, vestito di rosso e con un seno abbastanza prosperoso.
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