Jgor Mitoraj nasce il 26 marzo 1944 a Oederan, da madre polacca e padre francese, conosciutesi in circostanze tragiche durante la seconda
guerra mondiale. La madre fu deportata in Germania e costretta ai lavori forzati, il padre invece era un ufficiale della Legione Straniera Francese, detenuto come prigioniero di guerra.
Una volta liberata, la madre decise di ritornare in patria con il figlio, stabilendosi dai genitori a Cracovia. In fuga a piedi verso la Polonia, sopravvissero nel febbraio del 1945 al bombardamento di Dresda per poi giungere in un paese dove, in quell’epoca, imperversava il regime comunista. È in quest’ambiente che Mitoraj trascorre la sua adolescenza. Le immagini del Rinascimento che vede stampate su vecchi libri suscitano in lui l’interesse per le belle arti. Non è semplice però coltivare
questo tipo di interesse nella Polonia comunista dell’epoca, dove invece è esclusivamente propagandata una “cultura ufficiale” in cui vi è l’esaltazione del lavoro socialista. Le riproduzioni di opere impressioniste fungono per Mitoraj da guida e da stimolo.
Dopo aver frequentato il Liceo Artistico di Bielsko-Biala, a diciannove anni Mitoraj inizia a studiare lapittura iscrivendosi all’Accademia delle Belle Arti di Cracovia, dove trae profondi insegnamenti soprattutto sotto la guida del professor Tadeusz Kantor. Pittore importante, apprezzato in tutto ilmondo per il suo teatro di avanguardia. Kantor non è restio a piegarsi ai “canoni ufficiali”, lui spinge i suoi studenti ad avvicinarsi agli artisti contemporanei, come Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Mario Merz e Yves Klein. Durante gli anni Sessanta, Mitoraj si consacra esclusivamente alla pittura. Nel 1967, partecipa insieme ad altri artisti dell’Accademia di Cracovia ad una esposizione collettiva presso la galleria Krzysztofory. Tadeusz Kantor consiglia a Mitoraj di lasciare la Polonia per ampliare la sua formazione culturale. Nel 1968, Mitoraj segue il suo consiglio e per la prima volta si reca a Parigi. La capitale francese esercita su di lui un gran fascino e influenza molto il suo sviluppo artistico. Si iscrive all’ École Nationale Supérieure des Beaux- Arts di Parigi, pagandosi gli studi con dei lavori occasionali.
Agli inizi degli anni Settanta, nasce in Mitoraj un interesse verso le antiche culture sudamericane. Desidera approfondire questa attrazione, e si reca in Messico, dove rimane per un anno intero viaggiando e studiando l’arte azteca. Attraverso queste esperienze, Mitoraj si rende conto che la possibilità che gli restano per esprimere la sua pittura, non lo soddisfano più. Si accorge, invece, che l’artista ha molto più potere e libertà di esprimere la sua energia attraverso la sculturIn seguito al suo ritorno, nel 1974, Mitoraj vive e lavora principalmente a Parigi, dove per tutta la fine degli anni Settanta, partecipa a delle esposizioni presentandosi come uno scultore.
In particolar modo, nel 1976, ottiene un gran successo con la sua prima esposizione personale presso la rinomata galleria La Hune a Parigi, in cui vengono esposte le sue opere. Un successo immediato che conferma e incoraggia definitivamente la sua scelta di dedicarsi alla scultura. Apre così a Parigi uno studio dove lavora la terracotta e prepara la fusione dei suoi pezzi in bronzo. In questo periodo, gli vengono assegnati diversi riconoscimenti importanti, tra cui il Prix de la
Sculpture de Montrouge. Il Ministro della Cultura francese gli assegna un atelier a Montmartre, al famoso Bateau-Lavoir, celebre per aver ospitato numerosi artisti importanti, primo fra tutti Picasso. Mitoraj trascorre molto tempo all’estero. Nel 1978 è a New York. La città offre uno scenario artistico
pieno di vita e di emozioni che facilitano rapidi e immediati scambi culturali; nonostante ciò, la grande metropoli non lascia in Mitoraj alcuna impressione duratura ed egli prende coscienza di essere un “artista europeo”.
Numerosi sono i viaggi che l’artista compie in Grecia per studiare con cura il sublime mondo classico che non lascerà mai più il suo immaginario.
Nel 1979, è per la prima volta a Pietrasanta in Toscana, situata non lontano dalle celebri cave del marmo di Carrara. Questa piccola cittadina che ha fornito buona parte del marmo impiegato per le opere di Michelangelo, affascina Mitoraj. Qui scopre il marmo, un materiale fondamentale per la scultura e mezzo ideale di espressione, e gli artigiani e la loro tecnica millenaria, da cui l’artista apprende il mestiere.
Vi torna sempre più spesso, fino ad aprire un proprio studio nel 1983, senza però abbandonare quello di Parigi, dividendo così il suo tempo tra queste due città.
Nel 1986, accetta l’invito speciale a partecipare alla XLII Biennale di Venezia e realizza delle esposizioni personali in numerosi Paesi. Il successo ottenuto permette a Mitoraj di acquistare a Pietrasanta un grande atelier in cui realizzare le opere monumentali che ha sempre sognato.
Già stimato in Europa dal pubblico e dai critici, nel 1989 presenta per la prima volta le sue opere a New York presso la New York Accademy Of Art,
ottenendo un riconoscimento anche negli Sati Uniti.
A questo successo seguono importanti esposizioni personali nei più grandi musei di tutto il mondo. Mitoraj riceve importanti commissioni per la realizzazione di sculture monumentali, sia per spazi pubblici sia per quelli privati. Metropoli internazionali come Milano, Roma, Parigi, Londra, Atlanta,
Tokyo, gli richiedono nuove opere per i loro spazi pubblici, per i nuovi quartieri residenziali o per i più importanti luoghi d’affari. È così che nasce a Milano la
Fontana del Centauro e alla Scala la scultura in marmo di Carrara Hommage à De Sabata (celebre direttore d’orchestrade La Scala). Roma gli
commissiona due sculture, una per Piazza Mignanelli e una monumentale fontana in travertino imperiale per Piazza Monte Grappa.
Il British Museum di Londra installa nel 1995, davanti la sua entrata principale, la Thsuki-No-Hikari in bronzo, e numerose opere al Canary Wharf . A Parigi,
la Défense aggiunge i monumentali Tindar, Ikaro e Ikaria che culminano a dodici metri di altezza. A Roma ancora, realizza nel 2006 le grandiose porte in bronzo della basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, una chiesa realizzata da Michelangelo sui resti antichi delle terme di Diocleziano. La lista delle opere di Mitoraj
può continuare a lungo, comprendendo le porte di bronzo della chiesa Matzi Bozej Laskawej a Varsavia, le statue del Musée Olympique de Lausanne, fino alla più recente realizzazione della porta della piccola cappella romana dedicata alla Vergine Maria, al castello di Confoux, Bouches du Rhône.
Parallelamente alla scultura, Mitoraj dal 2002 si dedica anche alla scenografia teatrale e ai costumi di scena per l’Opera. Ha concepito Manon Lescaut e
Tosca per il Teatro della Fondazione Puccini, e Aida nel 2009 nel Giardino di Boboli a Firenze Mitoraj fu nominato “cittadino onorario” delle città di Pietrasanta, Greve e Massa Marittima.
Nel 2007, ha ricevuto il Premio Vittorio De Sica dalle mani del Presidente della Repubblica Italiana.
È stato nominato Dottore Honoris Causa prima dall’Accademia delle Belle Arti di Cracovia, e dopo in Italia, in Archeologia.
Nel 2008 inaugura alla Galleria Contini di Venezia la mostra BiancoNero, con nuove opere realizzate ad hoc per l’occasione. Venti e più sculture realizzate con materiali e cromie dissonanti-marmo di Carrara bianco, marmo del Belgio nero, opere in bronzo con patina nera. L’artista ha anche
presentato una serie di icone a fondo oro, realizzate secondo le antiche tecniche pittoriche di greci e pompeiani.
Nel 2011 espone le sue sculture monumentali nella meravigliosa cornice della Valle dei Templi di Agrigento, in Sicilia.
Nella primavera del 2012 viene inaugurata sulla costiera amalfitana la mostra personale Memoriae in occasione del “Ravello Festival 2012”.
Nel 2014 hanno luogo due eventi importanti per l’artista: una mostra personale per inaugurare il complesso monumentale di Piazza dei Miracoli a Pisa il 16 maggio e l’inaugurazione, con una sua personale, della prima mostra negli spazi espositivi della galleria Contini Art UK a Londra, il 22 maggio.
L’artista ha diviso la sua attività lavorativa tra l’Italia e la Francia, fino alla sua morte avvenuta a Parigi il 6/10/2014.
La Regione Toscana e Pietrasanta gli dedicano il Museo Mitoraj. Al momento sulla carta con un progetto futuristico e all’avanguardia che ha la prospettiva di rigenerare l’area del mercato coperto dal punto di vista delle infrastrutture, della qualità urbana e della mobilità.
Tra le ipotesi, contenute nel project financing presentato da Varia Costruzioni che porta la firma dell’archistar Enzo Eusebi, che ha lavorato alla realizzazione dell’Expo, Tiziano Lera, dello studio Quiriconi e Pierfrancesco Belluomini, è prevista anche la realizzazione di un parcheggio seminterrato, di un bar e ristorante a fianco di una riqualificazione complessiva dell’area circostante dell’attuale mercato coperto di via Oberdan che andrà ad integrarsi agli altri progetti di recupero dell’ex stazione ferroviaria e dei parcheggi allo stadio comunale nell’ottica dell’accordo con Coop e Conad.
L’intervento di rigenerazione urbana non si limiterà quindi al solo recupero e riconversione della struttura del mercato coperto a spazio espositivo ma interesserà anche l’area limitrofa retrostante. A darne notizia è Simone Tartarini, già assessore ai lavori pubblici. Il Museo Mitoraj è stata una scommessa dell’amministrazione comunale guidata da Massimo Mallegni che aveva ottenuto il maxi finanziamento dal Mibact, unica città ad aver ottenuto le risorse in Toscana insieme a Firenze.
“Il progetto è frutto di quella collaborazione tra pubblico e privato che abbiamo sempre sostenuto sin dal nostro insediamento consapevoli dell’importante del coinvolgimento di imprese del territorio. Il progetto che ci è stato presentato, e che gli uffici avevano valutato positivamente, costerà complessivamente 4milioni di euro: 2 milioni completamente finanziati dal Ministero dei Beni Culturali, 2 milioni invece arriveranno dalla prospettiva dell’incasso dei parcheggi e degli affitti per bar e ristorante che saranno dati in concessione all’azienda che realizzerà il Museo. E’ un progetto molto interessante, elaborato da professionisti con grande esperienza sul piano internazionale, destinato ad inglobare, anche quella porzione di città, nel perimetro del centro storico. La nostra amministrazione non è più in carica ma il Museo Mitoraj sarà presto una realtà per la nostra comunità”.
Il museo sarà l’unico, al mondo, dedicato ad Igor Mitoraj ed andrà a potenziare l’offerta culturale ed artistica della città a fianco dei ritrovati museo archeologico, museo Barsanti e palazzo Panichi, riaperti proprio dall’amministrazione uscente, casa Carducci a Valdicastello e Museo dei Bozzetti, altre due realtà cresciute enormemente negli ultimi due anni. “Il museo richiamerà, durante tutto l’anno, migliaia di visitatori. Sarà un elemento di ulteriore attrazione per la nostra città. Il passaggio successivo sarà quello del bando pubblico – spiega ancora Tartarini – e il successivo affidamento dei lavori. Lasciamo alla città un progetto di livello internazionale con l’augurio che ci sarà ancora un’amministrazione di centro destra al taglio del nastro”.