VOLTERRA:
teatro Romano con ispirazione Greca

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Il teatro romano di Volterra venne riportato in luce negli anni cinquanta da scavi archeologici condotti nella località di Vallebuona da Enrico Fiumi, storico volterrano. Gli scavi hanno messo in luce un edificio teatrale di età imperiale, uno dei più belli e meglio conservati d’Italia. In età medievale, nel XIII secolo, la costruzione è stata tagliata in due dalla cinta muraria urbana, che pose le sue fondazioni sulla parte superiore della cavea, inglobando l’area di accesso al teatro stesso, oggi non più visibile. Successiva alla edificazione del teatro è la costruzione di un vasto porticato (porticvs pone scaenam) (6) che assunse, nella sua redazione finale, pianta quadrangolare, con absidi su due lati. Attualmente l’area scoperta di questo quadriportico ingloba i resti di un complesso termale (7) di età tardo-antica, costruito dopo che il teatro era stato abbandonato, alla fine del III d.C.teatro

Il Teatro è stato costruito per volontà di due personaggi della famiglia dei CAECINAE, Aulo Caecina Severo e Gaio Caecina Largo, consoli il primo nell’1 a.C. e l’altro nel 42 d.C., ai tempi di Augusto e Tiberio. La cavea (2), ovvero lo spazio destinato agli spettatori, sfrutta, come nei teatri greci, il pendio naturale della collina ed è costituita da un doppio ordine di gradinate: la ima cavea, con dieci file di sedili di calcare di Pignano e la media cavea, con 9 file di sedili della stessa pietra. La cavea poteva contenere circa 3.000 spettatori. Al disopra della media cavea correva un corridoio anulare, la crypta (1), coperto da doppia volta rampante, che permetteva, attraverso undici porte, l’accesso alla cavea. Probabilmente esso sosteneva i gradini della summa cavea, di cui però non vi sono resti. Al centro della gradinata è l’orchestra (3), spazio originariamente destinato ai musici e al coro, che a Volterra era occupata dai posti per i personaggi più illustri della città. L’orchestra era limitata dal pulpitum, muretto rivestito di lastre marmoree, che insieme ad un altro muretto parallelo, formava il canale in cui veniva raccolto il sipario.

 

Sul secondo muro e su una risega alla base dei podii della scena poggiava il tavolato del proscenio (4). La fronte-scena (5) è stata trovata crollata ed è stato possibile recuperarne le parti e tentare una ricostruzione, con l’aiuto degli elementi superstiti. L’altezza totale della scaenae frons era di m 15,57.

Il modello costruttivo del teatro era sul tipo degli odeon greci con le gradinate addossate sulla collina ed il palco con gli annessi nella spianata di fronte. Il teatro infatti, era parzialmente scavato nel pendio naturale di un’elevazione, in analogia ai teatri greci. Infatti, questa parte della città non era occupata da costruzioni in epoca etrusca poiché vi si trovavano solamente opere di contenimento del pendio, fortemente scosceso, tanto che dei terrazzamenti furono già eseguiti intorno al II secolo a. C.: questo lo faceva un luogo adatto per la costruzione di un teatro.
La modellazione delle curve di livello del colle e la relativamente ampia spianata a valle (non a caso detta Vallebuona) consentivano facilmente questo tipo di costruzione

Al teatro si accedeva dall’alto probabilmente dalla zona del foro ora chiesa di San Michele Arcangelo.

Teatro Romano di Volterra Teatro Romano di Volterra

 

www.etruschi.name.it

www.volterratur.it

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