LEGGENDA:
Nel cuore della Lunigiana, a Fosdinovo, il Castello Malaspina. Tra le sue mura, solo qualche anno fa, sono stati ritrovati i resti delle ossa, appartenuti probabilmente ad una donna. Questa scoperta si intreccia in maniera inquietante con quella che a Fosdinovo si credeva fosse soltanto una leggenda: la storia di Bianca Maria Aloisia. Bianca, una giovane Malaspina, vissuta intorno alla metà del XIII secolo, noncurante del suo status di nobildonna si innamorò dello stalliere del castello. Gli incontri tra loro sono fugaci e clandestini. Ma ad un certo punto, il padre di lei rivela a Bianca che è stata promessa in sposa a un cavaliere dei dintorni. La giovane si oppone con tutta se stessa, così il padre, non potendo sopportare un tale affronto, la fa rinchiudere in un convento. Bianca non smette di vedere il suo stalliere e rimane incinta. Rifiutata dal convento torna al castello, tra le malelingue dei popolani. La famiglia Malaspina decide di agire a quel punto in modo efferato: lo stalliere viene ucciso tra mille tormenti, mentre Bianca, trascinata nelle segrete del castello, viene ferocemente torturata. La donna non demorde e non rinnega il suo amore clandestino, così il padre iracondo, la fa murare viva con un cinghiale e un cane. Sino al recente ritrovamento delle ossa nel castello, si credeva che tutta questa storia fosse una leggenda, ma da quando è stato confermato che si tratta di ossa femminili, la gente del posto ha iniziato a tremare e come se non bastasse, sul soffitto della sala del trono, si può osservare una macchia bianca di umidità che ha le sembianze di un volto di donna, circondata da altre due macchie nere che ricordano un cane e un cinghiale; appena sotto un’altra macchia sembra una corona di un re.
Il Castello Malaspina di Fosdinovo si erge a nord della Toscana tra le Alpi Apuane e la costa del Mar Tirreno (Lerici, Cinque Terre, Versilia).
La costruzione dell’imponente fortezza, innalzata a dominio e difesa del primitivo Castro di Fosdinovo, ebbe inizio nella seconda metà del XII secolo. Il castello oggi si compone di una pianta quadrangolare con quattro torri rotonde orientate, un bastione semicircolare, due cortili interni (uno centrale), camminamenti di ronda sopra i tetti, giardini pensili, loggiati e terrazze. Protetto anticamente da un ponte levatoio, l’ingresso si apre su un piccolo cortile dove si trovavano i cannoni difensivi, con una colonna marmorea romanica che sostiene i loggiati superiori. Da qui partono le larghe rampe di scale (ci si passava con i cavalli) che conducono al grande cortile centrale.
Attraverso l’elegante porticato rinascimentale con colonne in pietra, si accede alle sale del Castello, arredate ed affrescate alla fine del 1800: la Sala d’ingresso, la Sala da pranzo col grande camino settecentesco e le ceramiche da farmacia del ‘600, la Sala del trono, la stanza di Dante, il grande Salone con gli attigui salotti e la camera del trabocchetto con la sottostante sala delle torture. Dalla sala del trono delle piccole scale conducono ai camminamenti di ronda e alla torre merlata.
Il Castello oggi è un museo, un centro culturale dedicato alla produzione e alla diffusione delle arti contemporanee, una residenza per artisti e scrittori ed ospita al suo interno anche un piccolo bed and breakfast accogliente e suggestivo.