Il messaggio alchemico della fiaba di Pinocchio.

Pinocchio e l’interpretazione esoterica
Settembre 25, 2018
Giona e la Balena
Settembre 25, 2018
Ogni caduta segue una crescita, un allontanamento e un ritorno: Il percorso alchemico di Pinocchio.

Pinocchio è un opera ricca di simboli, archetipi e significati occultati nella gradevole maschera della fiaba. Pinocchio quale fiaba alchemica accennante ad una trasformazione interiore e ontologica dell’essere umano. I contenuti esoterici nelle “Avventure di Pinocchio” sono numerosi, e ad una attenta lettura la “favola” nasconde significati molto più profondi di quelli che può cogliere un bambino. Gli eventi favolistici nascondono significati e simbolismi che si rivolgono a chi è in grado di interpretarli. Si scopre subito una favola nella favola, una favola diversa dove il “burattino” deve apparire con tutti i suoi difetti, ed è costretto a superare tutti gli ostacoli che gli si presentano per diventare “Uomo”.

Dal legno-materia prima, allorché è lavorato a regola d’arte, emerge Pinocchio, burattino sì, ma che deve farsi uomo, e che pertanto contiene già uno spirito umano inserito nel suo corpo ligneo. Il burattino percorre dunque un percorso iniziatico che lo deve condurre ad una profonda trasformazione di tutti i piani del suo essere. Trasformazione resa possibile con il morire da profano e rinascere quale iniziato.

In effetti il burattino è l’emblema della passività, di colui, cioè, che è manovrato da qualcun altro, di colui che non è protagonista attivo nella propria Vita, ma che dipende dagli eventi che tirano le sue fila, che non agisce quindi da uomo libero.

Facile comprendere che il pezzo di legno animato, dotato di vita quindi, ma senza Volontà in quanto burattino, è un’allegoria del sé inferiore; mentre, il Bambino Vero (Bambin Gesù-Cristo) rappresenta la nascita del Cristo nell’uomo o Sé Superiore. La Fata, la sua Anima, interviene spesso per tirarlo fuori dai guai e, con l’aiuto di una bacchetta (anch’essa di legno) lo trasforma, infine, in bambino, l’ Uomo vero. Pinocchio è tutt’altro che una semplice favola; è un capolavoro sempre attuale e così grande da poter accogliere le più differenti interpretazioni senza mai esaurirle.
Fulcanelli: «È l’inizio attivo e dolce del fuoco di ruota, simbolizzato dal freddo e dall’inverno, periodo embrionale, nel quale i semi, chiusi nel seno della terra filosofale, subiscono l’influenza fermentatrice dell’umidità. Sta per cominciare il regno di Saturno, emblema della radicale dissoluzione, della decomposizione e del color nero». L’inspiegabile paura di camminare con le proprie gambe, bruciandocele nel crogiolo dell’indolenza, accordando agli altri il compito di guidarci.

Krishnamurti consiglia: «Voi dovete camminare con le vostre gambe, dovete fare il viaggio da solo, e in quel viaggio dovete essere il vostro maestro, non c’è nessuno che vi dica cosa fare.»

Lo studio della scienza sublime è presentato sotto l’aspetto di un abbecedario, e certo non poteva essere più espressivo di un libro preparatorio allo studio quello di un libro iniziatico. Per acquistare quest’abbecedario, Geppetto «deve vendere l’unica casacca che aveva addosso: una casacca che, fra toppe e rammendi, era tutta una piaga».
Già il nome Pinocchio è un’allusione alla ghiandola pineale, cioè la manifestazione fisica del “terzo occhio”: pin-occhio (occhio–pineale). Un pezzo di legno, un burattino per l’appunto, a cui viene insufflata un’anima e prende vita, ma che con varie prove (iniziatiche) riuscirà alla fine a diventare un “Bambino Vero”.
Naturalmente, il grillo parlante, il gatto e la volpe (corpo astrale e corpo mentale), e tutti i vari personaggi e le situazioni del racconto hanno anch’essi un significato “esoterico”.
Risulta evidente che moltissime sono le concordanze fra la struttura stessa dell’opera e i suoi tratti salienti con le immagini-tipo e le dimensioni dell’achimia: Il burattino appare quale materia grezza universale già piena di vita propria che viene plasmata da un demiurgo-architetto e la Fata appare quale Iside-Grande Madre, signora della api, delle trasformazioni e degli animali. Il legno stesso è segno della nave e del viaggio e Pinocchio passa più volte attraverso i quattro elementi della natura alla ricerca perenne della quintessenza! Viene infatti bruciato dal fuoco nei piedi e rischia di essere del tutto bruciato per opera del gatto e la volpe nel bosco di notte, naufraga due volte nell’isola della Fata e nel ventre del Pesce, vive l’esperienza dell’aria due volte: appeso alla quercia grande e volando sul colombo!
Si tratta quindi sempre di “prove iniziatiche” dove il nostro protagonista rischia spesso al morte e ciò gli apre nuove vie e stadi di maturazione interiore. Per non parlare della trasformazione asinina simile a quella di Apuleio. Ogni caduta segue una crescita, un allontanamento e un ritorno, in un viaggio senza vero spazio e vero tempo, ma un viaggio mentale che segue un percorso a spirale e ciclico!

Il cambiamento può avvenire solo passando, di volta in volta attraverso le necessarie trasformazioni interiori, nulla può essere regalato. Attenzione a non credere che possa esserci un albero di zecchini d’oro. fonte: http://www.illuogodellerondini.it/2017/12/01/ogni-caduta-segue-una-crescita-un-allontanamento-e-un-ritorno-il-messaggio-alchemico-della-fiaba-di-pinocchio/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *