Accade spesso per i luoghi, come per le persone, che alcuni richiamino la nostra attenzione prima ancora di saperne le ragioni, sprigionando oscure alchimie e strani poteri. Credete, è così anche per la Maremma, fiaba di cavalli, di mare, di reperti archeologici e di chissà che altro. Ed è proprio in mezzo a questa terra, a non più di tre chilometri dal borgo di Magliano in Toscana, che seguendo un sentiero nella campagna deserta si arriva al Monastero di San Bruzio. In questo angolo di terra sospeso tra gli ulivi e il mare, tra i più raccolti e dolci della Maremma, il silenzio è talmente assordante da annientare ogni cosa, perfino i pensieri, così da lasciarci nudi, indifesi.
Sì, perché è impossibile sfuggire alla suggestione di questa gigantesca rovina, delle mura diroccate, delle pietre sconnesse sulle quali salgono arbusti tenaci ed erbe dure e taglienti, della cupola sfondata dalla quale si può ammirare il cielo e le stelle nelle più belle notti estive. C'è qualcosa di ammaliante che permea la campagna circostante e che, in alcune limpide giornate, pare portato da un leggero vento di mare… e quando si risale il viottolo fino alla strada, lo si fa con il rammarico pungente di chi abbandona un luogo speciale sperando soltanto di poterci ritornare.
Fonte: https://www.toscanaovunquebella.it/