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San Gimignano e la fortuna della Francigena
San Gimignano è rimasta anche oggi una tappa importante e tra le più suggestive sul tracciato dell’antica Francigena, via che portava i pellegrini provenienti da tutta Europa fino a Roma e poi ai porti della Puglia. Oggi la cittadina è tra le mete preferite di appassionati di trekking, cicloturismo e di pellegrini, e sebbene al posto degli antichi ostelli siano sorti moderni hotel, b&b e ristoranti, la cittadina è ancora ricca di testimonianze del tempo in cui viandanti, chierici, sovrani e messi papali la elessero quale tappa di un lungo, spesso durissimo viaggio.
la “ruga maestra” di San Gimignano – corrispondente all’asse via San Giovanni – via San Matteo -, costituiva in tutta la sua lunghezza il tracciato urbano della Francigena. Fu proprio a causa dei fitti transiti su questo tracciato che San Gimignano vide le sue prime fortune ed ingrandì il proprio assetto urbano, inglobando i borghi sottostanti il colle della Rocca con una doppia cerchia di mura. Su questo asse sorsero chiese, spedali ed ospizi per i pellegrini, dove questi potevano trascorrere la notte e ristorarsi, Piazza della Cisterna in breve si tramutò in uno dei mercati più vivaci e fiorenti della regione e la cittadina divenne luogo di soggiorno dei maggiori pittori ed artisti dell’epoca, che ne arricchirono i luoghi sacri con opere di rarissima bellezza. Addirittura dovendo la maggior parte delle proprie fortune ad attività di usura, spesso accadeva che le stesse potenti famiglie mercantili di San Gimignano in punto di morte dei rispettivi capostipiti, commissionassero pregevolissime opere d’arte ad artisti di fama indiscussa come a garantirsi una espiazione dei propri peccati!
Il portale della chiesa di San Jacopo al Tempio a San Gimignano, con la croce patente dell'Ordine dei Cavalieri Templari
Cavalieri Templari e Ordine dei Gerosolimitani
Nelle terre attraversate dalla Francigena la cura dei viandanti era affidata agli ordini monacali ma soprattutto a quelli cavallereschi, preposti alla salvaguardia dell’incolumità di coloro che si mettevano in cammino per contrade isolate e poco sicure. Furono i Templari – che abbiamo scoperto aver messo il proprio zampino quasi ovunque in Toscana! -, assieme ai Gerosolimitani poi divenuti Cavalieri di Malta, ad edificare per primi le strutture che avrebbero fornito assistenza, riparo e ristoro ai pellegrini in transito. Oggi degli originari edifici non restano che alcune tracce ma simboli ed effigi scolpite su pietre e facciate raccontano per noi una storia ancora in parte misteriosa…
La Chiesa di San Francesco in via di San Giovanni a San Gimignano, ex ospizio templare per i pellegrini
San Jacopo al Tempio, la magione templare
Uno dei tanti libri antichi che abbiamo collezionato nelle nostre numerose incursioni alla Fiera Antiquaria di Arezzo ci rivela che a San Gimignano l’altro Ordine – quello del Tempio – possedeva due chiese, un ospedale, orti, case e numerosi terreni: un patrimonio di tutto rispetto che attestava ben più di una semplice presenza sul territorio. La magione dell’Ordine, con annesso ospizio per i pellegrini ed un ampio orto, era la Chiesa di San Jacopo, che la leggenda vuole fatta edificare dalla famiglia Baccinelli di ritorno dalla I Crociata e per la cui costruzione sarebbero stati impiegati laterizi e materiali provenienti dal bottino conquistato in Terra Santa. Purtroppo non siamo riusciti a trovare qualcosa che attesti il reale collegamento tra i Baccinelli e i templari ma sappiamo che questi ultimi la custodirono ed amministrarono fino all’emanazione della bolla di Clemente V, che nel 1311 soppresse sanguinosamente l’Ordine. Frate Egidio, ultimo templare preposto all’amministrazione della magione, subì nel 1308 un vero e proprio assalto da parte dei Sangimignanesi che distrussero la chiesa, prima di venir processato per eresia a Firenze. Fu così che l’intera struttura, come quasi tutto il patrimonio di proprietà dei templari in Italia, passò in tronco all’ordine degli Ospedalieri.
La suggestiva chiesa di San Jacopo al Tempio, ex magione templare di San Gimignano